Page 48 - La via d'uscita
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“Fatti guardare! Mi sembri più alta e più magra! Mangi
abbastanza?”
Le prime parole di Giacinta, madre chioccia, molto affe-
zionata ad Adele si erano subito concentrate sul suo aspet-
to fisico. Un abbraccio prolungato e sentito aveva invece ri-
unito Amalia ed Adele che aveva subito portato le sue cose
nella camera che avrebbe diviso con la cugina.
Questo era un tasto doloroso per entrambe, perché
Amalia avrebbe voluto tenerla sempre vicina, ma il desti-
no, purtroppo, aveva voluto diversamente.
“Modica, 20 dicembre
Caro Diario, cara Agnese. Scrivo ad entrambi perché vi
amo entrambi. Il primo come muto ricettore delle mie con-
fidenze segretissime, la seconda perché so che le leggerà
avidamente quando ci vedremo. Il ritorno al paese è stato
molto doloroso: una marea di ricordi mi ha assalito, quan-
do mi sono recata al cimitero dove riposano i miei genitori,
portati via per sempre da una micidiale infezione. Ma zia
Giacinta e mia cugina Amalia mi sono state sempre accan-
to e non mi lasciano mai sola, preoccupandosi continua-
mente del mio stato di salute. Per me e per loro il distacco
è stato difficoltoso, difficile da accettare. Del convento di
Catania non parlo male, per non rattristarle e non impen-
sierirle, ma se non avessi trovato te, Agnese, non credo che
mi sarei ambientata così presto! Per fortuna la mia indole
ottimista e socievole mi fa scordare presto le cose più brut-
te e mi proietta verso le più piacevoli.
Mi sono molto legata ad Amalia e diciamo che stare con
lei, per me, è un poco come ritrovarmi con te, Agnese, an-
che se lei è più grande di me e la differenza di età si fa sen-
tire!
Com’è saggia e pensierosa! Per lei esistono solo i libri, un
po’ come anche per te! Mi ha confidato che addirittura scri-
ve, scrive dei versi seguita ed accompagnata da un precet-
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