No, non quella monumentale che ci schiaccia e ci appiattisce con la sua ingombrane e ineludibile presenza, ma la Roma esoterica del quartiere (in realtà solo una quarantina di edifici) che l'architetto Coppedè volle edificare nei primi del '900 intendendo tracciare un vero e proprio percorso iniziatico, segnato e contrassegnato da una ricca simbologia che attraversa secoli di tradizione: dalle coppie di colonne che si rifanno alle bibliche e massoniche colonne del Tempio di Salomone alle tanti torre e torrette che rimandano all’altrettanto biblica e massonica Torre di Babele, per non parlare dei mascheroni e grifoni dell’arte gotica delle cattedrali dei Templari e di un’infinità di richiami a miti classici e a tradizioni medievali come, ad esempio, cavalieri, dame, fate e streghe...
    E poi, Viterbo, medioevale, perfettamente conservata e circondata da mura. Scelta da Alessandro IV come sede papale (dal 1257 al 1281) per l'aria cattiva che ammorbava la curia romana in quel periodo. Interessanti, dunque, tra gli altri monumenti, il Palazzo dei Papi impreziosito dall'agile loggia colonnata, e la chiesa di San Silvestro dove nel 1271 avvenne l'efferato assassinio del principe inglese Enrico di Cornovaglia, di cui Dante fa cenno nel canto XII dell'Inferno.
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